Dopo le proteste, a sorpresa riprendono gli scavi archeologici per lo stadio della Roma

Scritto il 13/05/2025
da Sara Dellabella

AGI - "Lo stadio della Roma si farà, perché siamo già in uno stadio avanzato, la Lazio ha manifestato la volontà di farlo, ha avviato un procedimento e se tutto andrà bene ci sarà anche l'altro stadio": lo ha affermato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ospite di 'Omnibus' su La7.
Tra l'altro, ha sottolineato Gualtieri, sia nei progetti della Roma che della Lazio "hanno detto di non voler fare cubature aggiuntive, ma di fare solo lo stadio e grandi parchi e vediamo con grande favore questi progetti".

Stamattina mentre i comitati erano in Campidoglio, a sorpresa sono iniziate le operazioni di recinzione per delimitare l'area interessata dagli scavi archeologici. 

Le proteste a Pietralata

Le rassicurazioni via tv, arrivano all'indomani delle proteste di un centinaio di cittadini proprio nell'area di Pietralata che hanno costretto la temporanea interruzione dei lavori.

"È necessario che i sondaggi archeologici previsti per la realizzazione dello stadio a Pietralata si svolgano, come previsto, nel pieno rispetto della normativa vigente: l'idea che un'Attività autorizzata possa essere impedita da iniziative estemporanee è inaccettabile. Allo stesso tempo, è fondamentale evitare ogni forma di tensione e scongiurare l'uso della forza. Per questo motivo, oggi abbiamo deciso di invitare alla pazienza e di rinviare temporaneamente le lavorazioni propedeutiche". Lo dichiara l'assessore all'Urbanistica e alla Città dei 15 minuti del Comune di Roma, Maurizio Veloccia, in merito agli episodi verificatisi questa mattina nell'area di Pietralata quando i Comitati di cittadini che hanno dato vita alla manifestazione che ha poi spinto al rinvio dell'inizio dei lavori a Pietralata per il nuovo stadio della Roma.

Di parere avverso il capogruppo di Avs nella commissione Affari costituzionali della Camera, Filiberto Zaratti. "È stata una giornata difficile per la città e per i Comitati e le Associazioni che si battono contro la realizzazione del nuovo stadio della Roma, un'opera inutile di cui la città non ha bisogno, un'opera soprattutto osteggiata da chi abita in quest'area. La manifestazione di questa mattina si è trovata di fronte agenti della polizia minacciosi che non hanno esitato a usare la forza nei confronti di pacifiche persone che stavano esercitando un loro diritto. Questo è davvero molto grave, il Comune è intervenuto chiedendo il ripristino della legalità, la stessa legalità che i comitati reclamano nella richiesta di verificare l'iter amministrativo dell'autorizzazione in più punti ritenuta illegittima. È necessario e non più rinviabile che il Comune di Roma apra un tavolo di confronto aperto con i cittadini, il sindaco Gualtieri, che abbiamo apprezzato nel sospendere oggi i lavori, faccia un atto di responsabilità: apra il confronto con i Comitati i quali non solo non accettano l'idea di questa opera ma denunciano proprio illegalità nelle procedure. Non si può andare avanti passando sopra la loro testa. La legalità è un percorso che va seguito fino in fondo: dalla agibilità delle piazze al rispetto delle norme che tutelano il verde pubblico e i beni archeologici".

La questione del "bosco"

A ritardare l'andamento dei lavori è la presenza di un'area boschiva nella zona scelta per la realizzazione dell'impianto. I comitati contrari allo stadio in diversi post su Facebook avevano denunciato che "il 19 marzo As Roma ha ricevuto uno stop formale per l'esecuzione delle indagini archeologiche su un'area di 20000 mq. Siamo certi che la concomitanza con l'apertura di un'indagine da parte della procura abbia mosso a più miti consigli quei dirigenti che, fino a ieri, ci hanno sempre risposto adducendo le più disparate motivazioni come, ad esempio, l'assenza di un bosco la cui verifica, però, non era mai stata attuata da nessuno". 

E in un post pubblicato ieri, che annuncia una nuova manifestazione in Campidoglio il prossimo 17 maggio, si legge: "Dopo 3 anni di lotte e di menzogne, abbiamo appreso che lo stesso agronomo incaricato dal Dip. Ambiente Dott. Agr. Mauro Uniformi, presidente dell'ordine Nazionale, ha constatato e ribadito l'esistenza di almeno 2 ettari di bosco, nel contesto di una area verde e pubblica di 14 ettari prevista dal 1995. L'interruzione delle attività, risultato ottenuto anche grazie all'ausilio delle forze politiche presenti, è un primo passo verso la costituzione di un tavolo politico di confronto, che analizzi la validità delle scelte sino ad oggi perorate dalla giunta Gualtieri. Apprezziamo il richiamo al rispetto dell'Assessore Veloccia, ma ricordiamo che le stesse regole da rispettare valgono anche e soprattutto per il rispetto di una importante area verde che verrebbe distrutta dagli "improcrastinabili" sondaggi per lo stadio. Richiediamo quindi la creazione di questo tavolo politico e, al contempo, rilanciamo un presidio permanente sull'area certi che il dialogo sarà anteposto alle forzature politiche.

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